La pizza e’ un’arte antica e codificata, ricchezza e vanto del nostro paese. Forchette Amare vi ha già parlato della pizza di Berbere’ in occasione della Biennale Enogastronomica di Firenze. Oggi Forchette Amare invece vi racconta la sua esperienza nella sede di Berbere’ di Santa Croce nel cuore di Firenze.
La Location
Il locale si snoda su due lati con molte vetrate. All’ingresso campeggia subito il forno dove vengono realizzate le famose pizze su ricetta di Matteo Aloe. L’arredamento e’ molto semplice, ma dà un’aria sobria e pulita.
Il Menu
Un servizio giovane e rapido ci fa prevenire subito i menu e cominciamo ad analizzare la scelta delle pizze. Forchette Amare decide per una pizza con la salsiccia di Mora Romagnola Zivieri, parmigiano reggiano 24 mesi, pomodoro e semi di finocchio, una seconda pizza con acciughe di Cetara, capperi di Salina, fiordilatte, pomodoro e origano e infine una pizza con pancetta arrotolata di Podere Cadassa, pecorino romano e pomodoro. Scegliamo per le nostre pizze un impasto sono senza lievito aggiunti e con idrolisi integrale. Tutte molto belle e appetitose, le nostre pizze raccontano molto attraverso i propri ingredienti. La pizza con le acciughe di Cetara e i capperi di Salina e la più classica delle tre, ma è molto equilibrata e come vuole l’idea di Berbere’ in ogni fetta e’ possibile trovare tutti gli ingredienti.
Anche migliore la pizza con la pancetta e il pecorino romano, il salume si sposa alla perfezione con l’aggressività del pecorino, per un ottimo sapore finale.
La migliore però è la pizza con la Mora Romagnola, qui il finocchio e’ la vera arma segreta regalando un profumo e un sapore delizioso.
Giudizio Finale
Solo acqua nella nostra cena a Berbere’ per un conto di 15 euro a testa. La pizza di Matteo Aloe ha ottimi ingredienti e una digeribilità invidiabile. Forchette Amare se ne va molto soddisfatto e tornerà volentieri per pescare dal menu altre ottime pizze.